29 gennaio 2012
...E se è indiscutibilmente vero che l'uomo non è un creatore bensì un traformatore, un plasmatore, un artigiano prima che un artista, allo stesso modo è vero che nella composizione (come
daltronde significa la parola stessa) non è possibile nè distruggere nè creare nulla. La composizione è un procedimento che comporta modifiche sostanziali, arretramenti minimi, emersioni della
materia dalla memoria passata, sovrapposizioni future nate da presupposti di memorie passate, ma la proporzione, l'euritmia, il peso, la luce, l'ordine, la distanza, il tempo e lo spazio
conducono ogni azione possibile; eppure la distruzione (intesa ad esempio come l'annientamento di uno dei piani della memoria, come il tentativo maoista di distruggere la muraglia cinese) e la
creazione (come il tentativo di progettare una nuova colonia usando un linguaggio senza radici) sono azioni impossibili. Le tracce rimangono sempre, compongono il nostro campo d'azione, se
vengono ignorate rimarranno integre e quindi confrontabili, se vengono cancellate riemergeranno più distanti nello spazio o nel tempo, se vengono esaltate potrebbero avere il sopravvento sulla
composizione; dunque non rimane che includerle nella composizione come un elemento qualunque di quest'ultima...
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