24 marzo 2012
...nell'attesa mi sono trovato ad oltrepassare porta del popolo e a contemplarne l'immensa piazza valadieriana, soffermandomi davanti all'obelisco e circumnavigandolo un paio di volte. Mentre camminavo mi rendevo conto quanto l'architettura complessiva di quel luogo non fosse altro che un enorme raccolta di lunghi episodi prospettici in successione: i tre fornici con la piazzetta, l'obelisco e lo sguardo che s'allarga alle grandi esedre, il tridente scandito dalle chiese gemelle. Sembra che ci sia una trama dietro questo 3-1-3, ma al di là di ciò che può suggerire una fervida immaginazione romanzesca ciò che conta è che l'architettura è un respiro, gonfiare e sgonfiare, ridere e piangere, vivere e morire. L'architettura è l'inizio e la fine di un racconto, è vera arte quando viene protesa al futuro, nell'attesa che qualcuno riprenda il filo della storia...
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